Ci sono infiniti modi per raccontare una stessa cosa. Saper scegliere il migliore è ciò che fa di uno scrittore un bravo scrittore. Il lettore non si nutre solo di storie, di accadimenti. Si nutre di parole, di suoni, di combinazioni che a volte lo colpiscono al punto di ricordarle per sempre
Me ne andai a Petaluma e scovai l'insignificante bar di un motel, la cui TV trasmetteva un funereo match dei Giants col quale speravo di ammazzare il tempo fino alle cinque.
Dopo che mi fui sparato un paio di mortali inning e qualche birra tirata più in lungo possibile, il barista prese ad aggirarsi dalle mie parti. Così gli chiesi un drink.
- Transenna la mia sete con dighe di CC, o mio sodale, perché mi sarei già rotto i coglioni.
- Ehi, compare, vedi di darti una calmata, - disse lui, e si allontanò subito.
- Volevo solo un Canadian Club con acqua, razza di stronzo, - gli berciai alle spalle. - Ma andrò a prendermelo da qualche altra parte.
- Non mi par vero, amico, - fece lui.
Per mancia, gli lasciai i resti di una birra ormai stantia. Quando anche i baristi perdono il loro romanticismo, è davvero giunto il tempo di cambiare il mondo. O, almeno, di cambiare bar. Così me ne andai in cerca del giornale locale e del bar più vicino.
James Crumley, L'ultimo vero bacio (trad. Luca Conti)
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