citazioni

Ci sono infiniti modi per raccontare una stessa cosa. Saper scegliere il migliore è ciò che fa di uno scrittore un bravo scrittore. Il lettore non si nutre solo di storie, di accadimenti. Si nutre di parole, di suoni, di combinazioni che a volte lo colpiscono al punto di ricordarle per sempre

mercoledì 1 ottobre 2008

La versione di Barney
Eccone un altro di quelli buoni sul serio. Peccato che anche questo finirà, e prima di trovarne un altro così mi leggerò sicuramente una tonnellata di pattume. Vabbe', ci penserò dopo, intanto mi godo la storia di questo personaggio grandioso

Mi scaraventava - letteralmente - addosso una ragazza dopo l'altra. "E' pazza di te" mi diceva. E subito dopo si passava alle presentazioni: "Questo è il mio amico Barney Panofsky, e muore dalla voglia di conoscerti. Non ci crederai, ma ha appena commesso un delitto perfetto. Raccontale tutto, Barney."
Alla fine avevo dovuto prenderlo da parte. "Senti, Hymie, io lo so che lo fai per il mio bene, ma si dà il caso che io abbia una fidanzata a Toronto."
"E che, non lo so? Credi che non ti senta pigolare al telefono come una ragazzina foruncolosa appena vado a letto?"
"Cosa fai, tiri su dall'altra parte?"
"Senti, Miriam è a Toronto, e tu sei qui. Divertiti un po'."
"Non capisci."
"No, sei tu che non capisci. Alla mia età non rimpiangerai le marachelle che hai fatto, ma quelle che non hai fatto."
"Per noi due è diverso."
"Scommetto che da bambino intrattenevi un fitto carteggio con Babbo Natale."

"Se mia madre sapesse che vivo con un ebreo le piglierebbe un colpo" mi disse una volta Clara, solleticandomi il naso con uno dei suoi tanti boa di struzzo. "Secondo lei siete il veleno in circolo nelle vene dell'America. Come ti pare?"

Una sera Clara camminava su e giù fumando una sigaretta dopo l'altra, mentre io leggevo sul divano ignorandola ostentatamente. All'improvviso si girò come una furia e mi strappò il libro di mano. Era Molloy, nella traduzione di Austrin Wainhouse. "Come fai a leggere questa sciacquatura di palle?" mi chise.
Me l'aveva servita su un piatto d'argento. Le citai subito uno dei suoi poeti preferiti: "Una volta William Blake scrisse una lettera a un tale che gli aveva commissionato quattro acquarelli, salvo poi trovarli tutt'altro che di suo gusto. 'Ciò che è grande ai mediocri appare oscuro'. E ancora: 'Ciò che anche un idiota può afferrare non è degno di me'. Voglio dire che il problema forse sei tu, non Beckett.

'Fanculo. Alla mia età non sono obbligato a stare al passo coi tempi. Quando guardo le pubblicità dei film dove compaiono un bambolone tenebroso e una sciacquetta con le bocce gonfiate, ciascuno dei quali prende dieci milioni di dollari a inquadratura, mai che alle loro facce riesca a appiccicare un nome. Ai miei tempi quando una donna diventava una star del cinema doveva girare in occhiali da sole e foulard, se non voleva essere fermata ogni due metri; adesso basta che si vesta. Già che ci sono, non ho idea di cosa significhino parole come "cuccare" o "wrappare", né perché i giovani fighetti trovino così chic brucare erbacce al ristorante. Non sono on line, e non lo sarò mai.
Ma torniamo alla lettera di Boogie:
"L'umanità, con tutta evidenza imperfetta, non ha ancora concluso il suo ciclo evolutivo. In un prossimo futuro, magari solo per comodità, i genitali dei due sessi saranno al posto oggi occupato dalla testa, e le bevute, sempre meno necessarie, le faremo sotto la cintura. [...] Tanto il brutale 'fottere' quanto il più delicato 'fare l'amore' lasceranno il posto alla 'capocciata' e a frasi tipo 'Oggi passeggiando per la Fifth Avenue ho incrociato una bona pazzesca, e le ho dato una bella capocciata."

Un'altra cosa che ricordo è Hymie che fa manovra con la sedia a rotelle e parte alla carica di Fiona Cara, che si mette a strillare; Shelley riesce a metterla in salvo per un soffio. Ma forse non è successo nulla di tutto questo, sono io che cerco di mettere a fuoco la realtà anche a costo di alterarla. Mi piace pensare che Hymie, che aveva sempre detestato le spie, per consolarsi sia partito alla caccia del cameriere tentando di appiccicarlo al muro, ma poi abbia fatto una curva troppo stretta andando a sbattere contro una signora di un altro tavolo. Però è probabile che me lo sia solo immaginato, che abbia solo sperato che succedesse. Non so raccontare una storia senza distorcerla. Per dirla tutta, sono un contaballe nato. Ma del resto cos'altro è uno scrittore, anche se alle prime armi come me?"

Mordecai Richler, La versione di Barney (trad. Matteo Codignola)

Mi fermo qui, ma dovrei riportarlo tutto!

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2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Quante emozioni mi ha fatto provare quel libro.

Probabilmente mi ha cambiato il modo di pensare.

26 febbraio 2009 alle ore 00:30  
Anonymous Anonimo ha detto...

Veramente un bellissimo libro, se avessi saputo che qualcun'altro aveva scritto quell'estratto mi sarei risparmiata di copiarlo direttamente dal libro sul pc :)

27 febbraio 2009 alle ore 18:34  

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