citazioni

Ci sono infiniti modi per raccontare una stessa cosa. Saper scegliere il migliore è ciò che fa di uno scrittore un bravo scrittore. Il lettore non si nutre solo di storie, di accadimenti. Si nutre di parole, di suoni, di combinazioni che a volte lo colpiscono al punto di ricordarle per sempre

sabato 9 gennaio 2010

Watchmen
Conversazione su Marte tra Laurie e il Dottor Manhattan:

- Jon, io... Non ce la faccio. Girare per Marte, bere acqua istantanea, mentre laggiù i missili potrebbero essere già in volo. L’umanità sta per estinguersi. Non ti interessa? Tutti quei morti...
- La fine del dolore e dei conflitti? Tutta la sofferenza inutile finalmente eliminata? No... No. Questo non mi turba. Tutti questi secoli di lotte quale meta hanno mai raggiunto? Tutti questi sforzi, a cosa hanno mai portato?
[...]
- Laurie, mi ascolti? Ti stavo chiedendo a che serve tutto questo agitarsi; lo scopo di un lavoro senza fine; non conclude nulla, lasciando la gente vuota e disillusa... A pezzi.
- Va bene, ammetto che un sacco di gente ha condotto una vita da schifo che apparentemente non ha prodotto niente, ma... noi abbiamo una qualche importanza per l’universo a prescindere da questo. Insomma, l’esistenza, la vita, non ha forse un senso?
- Secondo me è un fenomeno estremamente sopravvalutato. Marte se la cava perfettamente senza nemmeno un microrganismo. Sotto di noi si trova il polo sud... niente vita, solo gigantesche terrazze alte trenta metri, modellate dal vento e dalla sabbia secondo una mappa topografica sempre mutevole. Scorrono attorno al polo a ondate, a intervalli di diecimila anni ciascuna. Dimmi... un oleodotto le migliorerebbe?
- Jon, se la metti così hai ragione. L’umanità non ha aiutato l’ambiente, ma a fronte di questo devi misurare le vite degli artisti, degli scienziati, dei poeti... Cazzo, anche la mia vita deve valere qualcosa.
[...]
- A proposito di ambiente: senza vita non ci sarebbe nemmeno un ambiente!
- La tua definizione è limitata: la vita propone il punto di vista della vita, anche quando esistono alternative. Prendi l’intrico di canyon qui sotto, dove i vulcani scaldarono il ghiaccio perenne e lo trasformarono in geyser: avrebbero potuto essere fonti di vita. La terra è sprofondata quando i ghiacci sotterranei si sono sciolti, dando origine a torrenti d’acqua che hanno formato vasti fiumi, ormai asciutti da tempo. La vita sarebbe potuta fiorire anche qui, ma Marte ha scelto un’altra via. Ha scelto questo. È chiamato terreno caotico.
- Sì? Be’, anche la vita lo è. Lo è la mia vita, è un “terreno caotico” o è un concetto astratto non quantificabile? Insomma, se sei così affascinato dalle rocce modellate in forme strane, avresti dovuto vedere me prima che ti incontrassi! Mia madre ha eroso la mia adolescenza per farmi prendere la forma che avrebbe avuto lei se non fossi nata io.
[...]
- Ecco perché mia mamma era così protettiva. Aveva riportato in vita quei terribili ricordi. Dopo tre isolati fermò la macchina e rimase immobile... poi mi disse tutto. Il suo dolore, le sue paure, tutta la sua vita, sai? Parlo di gente normale, sai? Queste cose succedono... Questo non ti commuove più di un mucchio di sassi?
- No. Laurie, io leggo gli atomi. Vedo l’antico spettacolo che ha dato vita alle rocce. In confronto a esso, la vita umana è breve e volgare.

Alan Moore, Watchmen (trad. Maurizio Curtarelli), Planeta De Agostini, 2007

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